L’ansia e lo stress si possono considerare fenomeni tipici della società moderna, soprattutto per che vive in una grande metropoli, dove le persone si impegnano in più attività con compiti differenti contemporaneamente, dove la competitività,

non solo in ambito lavorativo ma anche interpersonali, il dover “apparire migliore” porta la nostra mente a pensare troppo al “futuro” (pensando di poterlo prevedere o controllare) o al “passato” (cosa non è andato bene, cosa potevamo fare in alternativa). 

Spesso si tende a pensare, che ansia e stress siano sinonimi, invece esiste una differenza tra le due situazioni.

Lo stress può essere considerato una risposta psico-fisica a compiti che la persona percepisce come eccessivi e nasce da uno stimolo esterno, si manifesta quando si verificano situazioni che riguardano l’ambiente in cui si vive: sia in ambito lavorativo che in ambito famigliare o fuori dall’ambiente famigliare e si può scatenare anche a causa di avvenimenti positivi ( matrimoni, riunioni, nascite, etc…) di solito è più facile identificare la causa scatenante, appunto perché dipende da una situazione esterna che va affrontata.

L’ansia, invece si presenta attraverso una delle emozioni di base, come la rabbia, la tristezza, etc… ed è sempre una risposta fisiologica a situazioni di pericolo, o meglio ritenute come tali, una sorta di sistema di allarme per “proteggersi”. Gli stati d’ansia dipendono strettamente dalla persona  di conseguenza sono molto soggettivi e possono cambiare anche all’interno dello stesso soggetto sia nel tempo sia in base al momento che sta vivendo. Un evento, che in passato non ha mai creato ansia, in un altro momento, in cui la nostra mente è affollata da pensieri negativi, può scatenare degli stati difficili da gestire a secondo della situazione che si sta vivendo.
Rispetto allo stress, quindi, l’ansia nasce da stimoli interni, quindi da un’interpretazione personale di vedere le cose.

L’ansia e stress non vanno guariti perchè non sono una “malattia”ma vanno gestiti in modo tale che non portino il nostro corpo ad ammalarsi. Esistono delle tecniche specifiche che aiutano a superare o a poter controllare queste due situazioni, come, per esempio, le tecniche di respirazione e di rilassamento. Se la situazione è presente da lungo tempo allora bisogna avvalersi anche dell’aiuto di un professionista per poter lavorare sui pensieri, sulle cause oggettive che portano a questi disagi che a lungo andare possono diventare invalidanti e condizionare la qualità della vita.

Lo Yoga apre un mondo nuovo che ci permette di rapportarci con il nostro corpo e prendere coscienza del nostro stato mentale, strettamente correlati tra loro. Questa meravigliosa disciplina, ancora sconosciuta nella sua integrità dalla maggior parte degli occidentali, porta l’individuo ad una maggiore consapevolezza del proprio essere. Chi si avvicina normalmente allo yoga, è perché nel suo percorso ha trovato degli ostacoli che si sono manifestati a livello psicofisico; attraverso malattie muscolo-scheletriche, del sistema immunitario, endocrino, circolatorio o attraverso disagi mentali.

Praticare yoga regolarmente aiuta a raggiungere un livello di calma fattori importanti per combattere l’ansia e rilassarsi.
Attraverso le asana (posizioni) lo yoga arriva più in profondità. Ristabilisce il modo di respirare naturale che spesso si perde, ci insegna a rilassarsi coscientemente e ci da una grande opportunità, quella di esplorare la nostra mente. Questo avviene attraverso il respiro lento e profondo che si pratica durante le asana che fa scomparire lo stress e ristabilisce il senso di tranquillità.

Alcune posizioni Yoga utili per combattere lo stress e l’ansia

Chakravakasana

Chakravakasana detta anche “posizione del gatto” lavora su tutta la colonna e favorisce la respirazione completa.

Chakravakasana

– Portatevi a quattro zampe sul pavimento
– Allineatevi in modo che la vostra colonna  sia diritta da un capo all’altro (osso coccige a vertebre cervicali)

– Braccia parallele mani sotto le spalle
– Ginocchia larghezza del bacino, tibie parallele scorre lungo la colonna.
– Inspirando inarcate la schiena
– Espirando arrotondate la colonna con il mento verso lo sterno.
Eseguite 10 respiri completi.
– Sull’espiro portatevi nella posizione della foglia ripiegata Prinasana

Prinasana

Setu Bandhasana

Setu Bandhasana o “posizione del mezzo ponte” è una posizione invertita simmetrica, è indicata per sciogliere blocchi e tensioni e per ritrovare l’armonia interiore.

Setu Bandhasana
Apanasana

– Portate i piedi vicino al bacino, larghezza del bacino. zona lombare a contatto con la terra, braccia lungo il corpo mani rivolte verso la terra.
– Ispirate e portate contemporaneamente le braccia oltre il capo e alzare il bacino in modo da formare un mezzo ponte. Contrarre i glutei e risalire con gli sfinteri anali, il movimento deve essere fluido e lento si devono percepire le vertebre che gradualmente si staccano da terra.
– Espirando ritornate e portate progressivamente la colonna vertebrale a terra e le braccia lungo il corpo.
– Eseguite il movimento per 6 volte
– Sull’ispiro rimanete nell’immobilità, glutei contratti, braccia lungo il corpo con i palmi a contatto con la terra, come alternativa intrecciate le dita delle mani.
Eseguite 10 respiri completi poi scogliete la posizione

Portate per qualche istante in Apanasana, ginocchia al petto, eseguire dei movimenti in dinamica, portare la mano destra sul ginocchio destro e la mano sinistra sul ginocchio sinistro, inspirate e allontanate le ginocchia dal petto, espirate e riavvicinate le ginocchia al petto.
– Eseguite qualche movimento, riamnete nell’immobilita con le mani intrecciate ascoltando il respiro.

Balasana

Balasana, la “posizione del bambino felice” (oppure Ananda Balasana).
Questa posizione è molto utile per l’apertura del bacino, per rilassare il nervo sciatico e la zona lombare.
– Portatevi in posizone supina piegate le ginocchia e apritele di lato. Con le mani afferrate la parte esterna dei piedi da ogni lato passando le braccia all’esterno del ginocchio.

Ananda Balasana

In aiuto dallo Yoga tre posizioni erette

Uttanasana
Utkatasana

Garudasana

Queste tre posizioni hanno in comune che sono posizioni erette, dove abbiamo i piedi a contatto con la terra, sentiamo il radicamento, la stabilità.
Tutte le posizioni in piedi aiutano a costruire forza, equilibrio e consapevolezza, rafforzano la parte inferiore del corpo e aiutano anche a costruire una flessibilità attiva su tutto il bacino e la parte superiore della gamba. Favoriscono l’equilibrio e il controllo dei muscoli profondi della gamba, della schiena e dell’addome. Imparare a respirare lentamente e comodamente in queste posizioni può aiutarci a portare calma ed equanimità nella nostra vita quotidiana.

Uttanasana (Piegamento in avanti in piedi) Questa posizione è una delle più note e conosciute dello Yoga e comporta, rimanendo in piedi, una intensa estensione della spina dorsale e delle gambe.

Utkatasana (Posizione della sedia) La posizione della sedia coinvolge i muscoli delle braccia e delle gambe e stimola il diaframma e il cuore.

Garudasana (Posizione dell’aquila) Garudasana necessita di forza, elasticità e resistenza, ma anche di concentrazione assoluta, in grado di calmare completamente le fluttuazioni della mente.