Bhujangasana

Āsana dello hatha-yoga, annoverato tra le posture classiche: è infatti descritto dalla Gheranda Samhitā e riceve il suo nome dal fatto che il praticante, eseguendolo, assume una posizione simile a quella del cobra bhujanga quando è irritato.

Esecuzione
Ci si stende sul ventre con le mani parallele sotto il petto, le dita unite e tese in avanti e il pollice divaricato posto all’altezza dei capezzoli, le gambe allungate e i piedi uniti con la pianta rivolta verso l’alto.
Poi, inspirando e facendo leva sulle braccia – il cui sostegno deve diventare con la pratica il minimo indispensabile – si sollevano lentamente da terra la testa e il busto, arcuando all’indietro la spina dorsale fin dove possibile, ma senza staccare dal suolo la regione addominale sotto l’ombelico. Si mantiene la postura per un tempo variabile a
seconda delle capacità del praticante, da 15 secondi a un minuto; poi, espirando, si ritorna a poco a poco a terra. Infine, ci si rilassa mettendo le mani sotto la fronte o appoggiando una delle due guance al suolo. Mentre si realizza l’āsana, l’attenzione viene diretta prima sulla tiroide, poi lungo la spina dorsale e infine sulla parte terminale della colonna vertebrale.

Respirazione
Sebbene la regola preveda di inspirare quando si entra in un piegamento all’indietro, in questo caso sarà utile iniziare con una espirazione. Per chi conosce soltanto la respirazione con l’addome, l’inspirazione effettivamente limiterà l’estensione e l’espansione della gabbia toracica (questo perché la respirazione addominale si effettua limitando il movimento delle coste mentre il diaframma si contrae).

Benefici
La Gheranda-sambita afferma che il Bhujangasana aumenta il calore del corpo, distrugge ogni malattia e favorisce il risveglio della dea-serpente (Kundalini).
Nella pratica di questo āsana i muscoli della schiena si con-traggono, esercitando una pressione su tutte le vertebre, dalle cervicali fino al coccige, inducendo un apporto copioso di sangue in questa regione, che viene tonificata.
Un esercizio costante può correggere una leggera ernia del disco, lenisce il mal di schiena, rende la spina dorsale più flessibile e la mantiene in buona salute. Le radici dei nervi spinali, i muscoli e i legamenti intervertebrali traggono notevole beneficio dalla postura e i muscoli addominali diventano più forti,smaltendo il grasso in eccesso.
Inoltre la pratica quotidiana del Bhujangasana allevia e guarisce disturbi di flatulenza che insorgono subito dopo il pasto. Questa tecnica ha anche un effetto benefico sui reni e sulle ghiandole surrenali e stimola la digestione. Anche l’apparato genitale riceve notevoli benefici dall’intensificazione della circolazione determinata dalla postura e nelle donne si ha una regolarizzazione del ciclo mestruale, con azioni di riflesso sulle ovaie e sulle ghiandole endocrine. Dal punto di vista emotivo allevia le tensioni che tendono ad accumularsi a livello del plesso solare.

C ontroindicazioni
– sindrome del tunnel carpale
– in caso di gravidanza
– ipertiroidismo
– gravi problemi all colonna vertebrale

Testo tratto: Encilopedia dello yoga – Stefano Piano

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