Viviamo in un’epoca dove il progresso sta avanzando freneticamente, la nostra vita è un continuo correre, a volte non basta una giornata per svolgere tutto quello che ci eravamo prefissati, non abbiamo più tempo da dedicare a quelle che sono le attività quotidiane, come cucinare! E’ molto più veloce entrare nel primo supermercato e scegliere piatti già pronti, nei supermercati abbiamo l’imbarazzo della scelta, ma pochi sono veramente genuini. Pensare che cucinare è anche una forma di meditazione se si fa con consapevolezza, si presta attenzione ad ogni piccolo gesto, come rompere un uovo, sbucciare una cipolla, scegliere l’insalta, ci permette di assaporare ogni momento e vivere il “qui e ora”. (Molto interessanti sull’argomento, sono i libri di Thich Nhat Hanh, uno dei massimi insegnanti del Buddhismo).
La cucina è il luogo dove si sperimenta, dove prepariamo il nutrimento per il nostro corpo e quelle dei nostri familiari, dove dedichiamo i nostri pensieri alle persone care, attraverso la scelta dei gusti, di ciò che può rendere felice la persona che assaporerà il cibo da noi preparato. Quando cuciniamo è importante essere carichi di energie positive per migliorarne le proprietà nutritive e riuscire a mantenere gli equilibri dei vari componenti.
E consigliabile nutrirsi con cibi naturali, biologici, freschi e non conservati, le verdure possibilmente di stagione.
Lo Yoga, come del resto anche l’Ayurveda, sottolinea come ogni cibo sia dotato di un’energia specifica più o meno adatta a certi periodi dell’anno e a certe stagioni della vita.
È anche importante portare attenzione al modo in cui si mangia che contribuisce a farci assimilare meglio il cibo, trasformandolo in una preziosa fonte di energia vitale. Il cibo, infatti, è energia viva che interagisce con la salute fisica, ma anche con il nostro modo di pensare.
Questo significa che, per conservarsi in buona salute è fondamentale non solo nutrire il corpo in maniera sana ma anche ricavare piacere dall’atto alimentare: alimentarsi con cibi genuini è importante, ma sono importanti anche l’ambiente in cui si consumano i pasti, le luci, i suoni, i colori che ci circondano mentre mangiamo e le emozioni che ci accompagnano a tavola.

CURIOSITÀ

Il basilico, la pianta che purifica l’ambiente

Nata dall’oceano primordiale Insieme all’amrita (nettare di immortalità) la piantina di Tulasi, il basilico, è un arbusto aromatico originario dell’Asia (India, Cina…). Tulasi, il cui nome significa “l’incomparabile” è una varietà di basilico medicinale riconosciuta come una delle piante più sacre della cultura indiana.L’antica tradizione afferma che la Madre Divina si sia manifestata sulla terra nella forma del Sacro Tulasi a beneficio di tutta la creazione.
Esso non manca mai nelle case indiane e, in genere, viene posta al centro dell’abitazione, oppure nella zona nord-est della cucina, punti vìtali e pulsanti. Secondo il Vastu Shastra ( l’architettura olistica più antica del mondo e proviene dalla cultura dell’antica India, come lo Yoga e l’Ayurveda) la sua funzione principale è quella di purificare l’aria e l’energia dell’ambiente in cui si trova. Ancora oggi, In Vietnam, davanti ai sanatori sono coltivati enormi campi di basilico a questo scopo è curioso notare come questa erba aromatica, attorno alla quale ruotano molte leggende, sia stata considerata sacra non solo alla tradizione hindu, ma da molte altre culture come, per esempio, quella dell’antica Grecia e di Roma che insegnavano a preparare unguenti curativi a base di basilico. Secondo l’Ayurveda, questa pianta possiede molte qualità medicamentose: gli infusi hanno proprietà espettoranti e aiutano nelle malattie epatiche; il succo estratto dalle foglie viene usato per l’otite; le varie parti della pianta curano la febbre, la dissenteria e l’indigestione.