Nella vita di ogni giorno, si respira troppo poco, al limite del minimo vitale. Come la maggior parte degli individui, anche voi respirerete quasi certamente in modo meccanico, non cosciente, utilizzando solo una piccola parte dei polmoni.

Per praticare lo yoga occorre innanzitutto imparare a respirare. La padronanza della respirazione è alla base dello yoga. accompagna ogni posizione e ne determina il ritmo.

La respirazione ha un’azione calmante sul sistema nervoso, ed è proprio la respirazione che vi porterà al rilassamento e alla concentrazione.

Ritmo respiratorio lento = calmo  flusso regolare del pensiero, stabilità mentale.

Vi abituerete, nella vita di ogni giorno, a respirare coscientemente. Nel momento stesso in cui leggerete queste righe, raddrizzate la schiena, senza contrarvi. Vuotate lentamente i polmoni attraverso il naso, quindi, sempre altraverso il naso, inspirate lentamente e a fondo. Ripetete questo movimento diverse volte nel corso della giornata, camminando, in ufficio, ecc., sempre concentrando il pensiero su ciò che state facendo. Preoccupatevi di vuotare sempre a fondo i polmoni prima di inspirare. Questo è già yoga! Prendete poco per volta l’abitudine di respirare dal naso, sia ispirando che espirando, ma senza modificare troppo bruscamente le vostre abitudini. E. bene ricordare che il naso funge da filtro dell’aria che ci circonda, ed è stato previsto dalla natura per respirare. Dunque, rispettiamo la natura.

I tre stadi della respirazione

Nella respirazione completa esistono tre stadi differenti

In primo luogo allentate la cintura, se la portate, e liberatevi di tutto ciò che potrebbe ostacolarvi nei movimenti, che devono essere sciolti. Quindi allungatevi supini con la schiena appoggiata sopra una superficie dura (non un letto). Lasciatevi andare, gambe e braccia allargate, badando che la colonna vertebrale poggi per tutta la sua lunghezza al suolo. È indispensabile che vi sentiate a vostro agio! Immaginate che il vostro corpo sprofondi, trascinato dal suo stesso peso. Chiudete gli occhi: questo vi permetterà di percepire piu facilmente le sensazioni interne.

•  Posate lentamente le mani sul ventre, all’altezza dell’ombellico; spalle e braccia sono ben allungate, i gomiti poggiano al suolo. Vuotate i polmoni, quindi inspirate, lasciando che il ventre si sollevi piano piano, senza ”gonfiarlo “ in manierra eccessiva. Le mani vi aiuteranno a controllare lo svolgersi regolare del movimento. Ripetete diverse volte questo movimento, badando di far lavorare solo la regione addominale. Cercate di sentirvi un’onda che si solleva e va a infrangersi sulla spiaggia …

•  Sempre nella stessa posizione, con i gomiti fissi al suolo, posate le mani sulle costole. Vuotate lentamente i polmoni: sentirete che le mani si avvicinano. Inspirate: e le mani  si allontanano. Ripetete una decina di volte, cercando di realizzare a fondo questo movimento laterale delle costole; l’addome resta passivo.

•  Posate ora le due mani sulla parte alta della gabbia loracica, a livello delle clavicole. Vuotate lentamente i polmoni quindi, senza occuparvi né del ventre né delle costole sollevate lentamente la gabbia toracica come se doveste portare lo sterno sotto il mento. Cercate di avvertire a fondo la sensazione della parte alta del torace che si solleva; le spalle restano rilassate. Abbassate la gabbia toracica espirando, e continuate una decina di volte: è la cosiddetta respirazione clavicolare.

•  Cercate ora, con lo stesso movimento respiratorio, di collegare questi tre stadi, sia durante l’inspirazione che durante l’espirazione. Posate una mano sull’addome e l’altra sulle costole, vuotate a fondo i polmoni. Cominciate a inspirare: sentirete l’addome sollevarsi leggermente; continuate l’inspirazione: le costole si allargano, il ventre si incava leggermente; continuate a inspirare: la gabbia toracica si solleva. I polmoni sono pieni di aria. Espirate lentamente: il ventre si abbassa, le costole si avvicinano e la gabbia toracica si abbassa.
Questa è la respirazione yogica completa, MAHAT PRANAYAMA

Cercate di rilassarvi, imprimendo un ritmo lento alla respirazione. Non gonfiate il ventre: blocchereste gli altri stadi. Non siate nervosi: l’aria deve colare nei polmoni come un liquido versato lentamente. Non gonfiatevi come un otre, altrimenti finireste per sentirvi sfiniti!